U Ballu di Diavuli
L’approssimarsi della Pasqua in Sicilia evoca antichi riti con i quali si celebrava, nelle manifestazioni pagane, l’equinozio di primavera che suggerisce adeguatamente, tra i fenomeni più arcani della natura, l’idea della morte e della risurrezione come la scomparsa e la rinascita della vegetazione. Proprio nel rifiorire e nella rinascita si identifica il Ballo dei Diavoli.
U Ballu di Diavuli si rifà alle più remote consuetudini popolari ed evidenzia numerosi elementi teatrali delle rappresentazioni delle tragedie greche richiamando i più antichi ed arcaici rituali che probabilmente si svolgevano ad Hippana (VII secolo a.C. – 258 a.C.) città da cui nasce Prizzi piccolo comune al centro dei monti sicani legato indissolubilmente alle proprie tradizioni, credenze e costumi. Nel magico spettacolo de “U Ballu di Diavuli”, dove fede e folclore sono intimamente fuse, gli elementi drammatici scaturiscono da rappresentazioni mute che consentono all’animo umano di partecipare all’ideale incontro-scontro tra cristianesimo e paganesimo, tra la primavera e l’inverno, tra la luce e le tenebre, tra la vita e la morte. Il ballo ci rimanda ai riti dionisiaci della cultura ellenistica dove i Satiri danzanti (esseri con caratteristiche umane e bestiali) inebriati dal consumo di bevande alcoliche, si lanciavano in danze sfrenate dove si evinceva l’unione tra l’umano ed il bestiale. Il ballo si può definire un evento profano in cui i protagonisti ed i partecipanti sono coinvolti in un tripudio festivo che rappresenta l’apice della gioia rimarcato dall’inconsueto, dall’eccessivo e dall’eccesso. “U Ballu di Diavuli” è un continuo rimarcare del trionfo del bene sulle forze del male.
LE MASCHERE
Le Maschere:La morte tuta di juta colore giallo ocra, indossa una maschera a forma di teschio dal quale fuoriescono denti aguzzi, agita in mano una balestra con la quale dirige le malefatte dei diavoli ed indica le “vittime” che dovranno simbolicamente riscattare la propria anima con il pagamento di un obolo. I Diavoli tuta di juta di colore rosso porpora, indossano una maschera in lega di ferro con delle corna (di pecora-capra-bue) ed un vello di pecora bianco e nero a mera distinzione cromatica, in mano tengono tranci di catene a simboleggiare la momentanea liberazione dagli inferi e la libertà di scorazzare tra le vie del paese. La maschera ha influenze ellenistiche in quanto la conformazione rimanda al Gorgoneion (simbolo con valenza apotropaica utilizzato come raffigurazione numismatica in numerosi contesti mediterranei). Le corna e la pelle testimoniano lo stretto legame con l’ambito agro-pastorale. Gli Angeli due figure a guardia del Cristo risorto che alla fine dell’incontro, con l’uso di due spade, uccideranno figurativamente i Diavoli.
TRADIZIONI E COINVOLGIMENTO
La Domenica di Pasqua: fin dalle prime luci dell’alba Diavoli e Mortescorazzano per le vie del paese raggiungendo le abitazioni di amici e compaesani portando in casa la gioia e l’euforia pasquale; qui vengono offerti cibi e bevande quasi a rimarcare continuamente l’eccesso e l’inconsueto. La tradizione si tramanda e si rinnova coinvolgendo i bambini in un momento speciale con la cosiddetta “trasuta d’i diavulicchi n’ta chiazza” dove i piccoli sono protagonisti del ballo dei diavoli. In parallelo si alternano danze folkloristiche e degustazioni di prodotti tipici locali che coinvolgono turisti e visitatori in un’esperienza unica.
GLI EVENTI DEL POMERIGGIO E “LI ‘NCONTRI”
Nel primo pomeriggio la manifestazione entra nel vivo con il Ballo dei Diavoli suddiviso in tre momenti: il ballodove diavoli e morte si scatenano tra la folla in danze senza coreografie definite coinvolgendo i presenti ed invitandoli a partecipare al ballo vero e proprio. Finito il ballo la morte indica ai diavoli una “vittima” che per liberarsi dovrà riscattare la propria anima pagando un obolo (di solito un contributo libero che sosterrà la realizzazione della manifestazione). Dopo il ballo segue un momento più solenne dove ha luogo a pigliata da paci; qui ha iniziomomento estremamente personale e profondo in cui gli attori principali nell’atto di chinarsi tre volte davanti le statue della Madonna e del Cristo Risorto si sottomettonoquasi a chiedere perdono per il ruolo che in quel giorno sono chiamati a ricoprire. Quest’atto precede il momento clou U ‘ncontru, culmine del Ballo dei Diavoliin cui i diavoli e morte tentano di impedire l’incontro tra la Madonna ed il Cristo Risorto, al terzo tentativo i due si incontrano, cade il manto nero ed i Diavoli vengono sconfitti mentre la morte è lasciata al suo libero arbitrio. Al ricongiungimento della Madre al Figlio dalla folla parte un applauso liberatorio e l’invocazione “u ‘ncontruarriniscì”, perché i movimenti di statue e personaggi, sono avvenuti in perfetta sintonia e questo sarà di buon auspicio ed augurio per il resto dell’anno.
Curiosità
“U ballu di diavuli” rappresenta oggi un’importante attrattiva turistica; è un evento storico, religioso, culturale ed esperienziale che valorizza le tradizioni popolari con un rilevante valore culturale e presenta inoltre evidenti notazioni tradizionali nonché una conclamata fama nel territorio regionale ed oltre testimoniato dall’inserimento nel “Libro delle Celebrazioni, Feste e Pratiche rituali” del Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia (R.E.I.S.).
Date e Informazioni
L’edizione 2025 del Ballo dei Diavoli si terrà il 20 aprile, giorno di Pasqua. L’evento avrà luogo lungo il Corso Umberto I a Prizzi, dalle 15:00 alle 23:30. Non perdere questa straordinaria occasione per immergerti in una tradizione unica che unisce fede, folklore e spettacolo.