Murales di Spiazzo Sparacio

Spiazzo Sparacio: Un Museo a Cielo Aperto che Racconta la Sicilia

I murales risalgono al 16 settembre 1989, quando il Comune estese a tre artisti siciliani, il monrealese Franco Nocera, il lercarese Totò Bonanno e il palermitano Mario Bardi, l’invito a dipingere alcune pareti di Spiazzo Sparacio, nel cuore del centro storico.

Da quel momento Spiazzo Sparacio divenne un museo a cielo aperto, un punto di riferimento per i prizzesi e per i visitatori, uno degli scorci più suggestivi di Prizzi.

Le mura divennero la testimonianza della cultura dei nostri padri. I tre hanno pensato infatti, di raffigurare uno scenario tipico siciliano, tra 800-900, riproducendo la nostra cultura, usi e costumi. Infatti, ogni figura indossa abiti tipici del periodo (vedi la coppola, il cappotto ecc…)

Mario Bardi racconta la Sicilia della memoria (cioè dei ricordi); raffigura un gruppo di uomini all’ombra di un albero. Ciò richiama direttamente il racconto sull’uscio di casa (cioè la chiacchierata davanti la porta tra i vicini di casa) e il parlare “cubi cubi” cioè il dialetto stretto dei prizzesi di un tempo.

Totò Bonanno dipinge il lavoro dei campi in ricordo del tempo passato, infatti notiamo l’aia con i muli, il raccolto buono, la massaia (simbolo tipico della donna siciliana) che reca con sé una giara per alleviare l’arsura del compagno e la gioia del fiasco di vino. Assume rilievo in questa raffigurazione, soprattutto l’aia dei muli e il raccolto buono: elementi che ci rimandano al grano.

Franco Nocera rappresenta la stagione dell’amore raffigurando due figure di donne, una vestita d’oro che simboleggia il risveglio dei sensi; l’altra vestita di azzurro che rappresenta la regina dell’Eros, cioè l’amore. In chiave metaforica, questa terza raffigurazione denota il risveglio dell’amore. In mezzo alle donne compare la figura di un uomo, un saraceno, nell’atto di porgere un mazzo di fiori alla regina.

Dettagli

Spiazzo Sparacio – 90038 Prizzi PA
Accesso disabili: No