Il “Ballo dei Diavoli” e le Creature Grottesche
Se la cappella di sinistra celebra l’arte sacra e il potere feudale, la cappella di destra offre uno spettacolo del tutto diverso, che testimonia l’anima folkloristica e teatrale del borgo. Qui, il visitatore è accolto da un’esposizione inquietante e affascinante: creature grottesche con profondi occhi neri, penetranti e scrutatori, che incarnano la dimensione infernale. Questi diavoli sono posti sotto la sorveglianza di due maestosi arcangeli in vesti candide, impreziosite da eleganti perle e scintillanti spade, che creano un contrasto visivo di straordinaria suggestione.
Questa cappella è dedicata al “ballo dei diavoli” (“u ballu di diavuli”), una vivace pantomima che dal 1711 si ripete ogni anno, il giorno di Pasqua, per le strade del borgo. Questo rito propiziatorio, unico nel suo genere, attira turisti da ogni parte d’Italia e del mondo. Nonostante il rito abbia reminiscenze pagane che richiamano le antiche celebrazioni dell’avvento della primavera e della rinascita della natura, la sua origine è profondamente cristiana. La pantomima, infatti, simula l’incontro tra il Cristo Risorto e la Madonna, un momento di grande significato spirituale per la comunità. L’atmosfera della cappella, resa ancora più intensa dalla suggestiva ambientazione dell’ex chiesa di San Nicolò, trasporta i visitatori in una dimensione in cui sacro e profano si fondono, offrendo un’esperienza che intreccia tradizione, teatralità e spiritualità.