Quartiere Medievale e Torre di Avvistamento

Prizzi: Dalla Minaccia Saracena alle Torri della Storia

In Sicilia la minaccia saracena venne fronteggiata con sistemi di difesa costiera e con la fortificazione di luoghi montanari. Grazie all’ottimale posizione elevata, facilmente difendibile, e per la presenza di sorgenti d’acqua e coltivazioni interne, Prizzi divenne un importante presidio militare. Venne fortificato con la costruzione di due cinte murarie concentriche; una esterna con facile percorribilità interna, un’altra interna nella parte più elevata con una torre alta e massiccia.

Immaginate, il pericolo incombente: la fuga caotica di uomini e donne; le urla dei bambini. Dalle feritoie della torre si eleva alto il fumo scuro per comunicare la minaccia ai paesi limitrofi. Proprio per questo motivo si fa derivare il nome Prizzi dal greco antico pyrizein, ossia “accendere fuochi”.

Nonostante un’iniziale resistenza grazie alle fortificazioni, Prizzi venne conquistato dai saraceni nell’830. Vennero occupati i rioni della torre preesistente e altre due vennero edificate, una presso l’attuale Matrice, l’altra presso Sant’Antonio.

Da queste tre torri ebbe in seguito origine lo stemma di Prizzi con un saraceno a guardia.

Nel 937 i cristiani prizzesi, aiutati da quelli di Vicari, Corleone e Bivona, riuscirono a sottomettere gli arabi, rinchiudendoli nelle torri da loro stessi edificate e lasciati morire. Dopo un breve momento di libertà, i saraceni tornarono al potere sotto la guida di Giafar.

Il dominio arabo si concluse nel 1073, quando il normanno Ruggero espugnò tutte le borgate e i castelli saraceni. Alla sua morte cominciarono ad assumere potere i conti e i baroni locali: Bonello, i Chiaramontani, i Villaraut, Bonanno. Le torri di costruzione araba furono adibite a campanili; la più antica, ancora oggi visibile, venne restaurata nel 2013 e resa visitabile in occasione del Presepe Vivente.

Dettagli

Via Castello – 90038 Prizzi PA
Accesso disabili: